La Riserva naturale "Laghetti di Marinello"

La riserva naturale dei laghetti di Marinello, nata nel 1998 e affidata alla Provincia Regionale di Messina, si estende su una superficie di circa 378 ettari e rappresenta una delle poche aree costiere della Sicilia nord-orientalein buono stato di conservazione. La sua caratteristica è quella di contenere in

una ristretta porzione di territorio una notevole quantità di ambienti: sabbie marine costiere, ambienti lacustri salmastri, ripidi pendii e rupi a strapiombo sul mare. Hanno un ..... particolare valore naturalistico i laghetti salmastri di Marinello, a ridosso del promontorio di Tindari: una serie di laghetti che le correnti del bacino cambiano continuamente, soprattutto in occasione di violente mareggiate. Anche Linea Blu si è interessata al bellissimo tratto di costa dedicandogli la puntata del 3/9/2011: “Sicilia: Tindari e Patti Marina” . Numerose sono le leggende riguardanti questo posto e il fenomeno ad esso connesso. Si narra che una signora venuta da lontano con una bambina per adorare la Vergine, immaginata con un volto soffuso da verginale candore, rimase delusa quando vide che l'effigie miracolosa aveva il volto dal colore bronzato di un'etiope. Adempiuto a malincuore il voto, la donna uscì sulla terrazza e, per il disappunto provato, proruppe sdegnata: la vista di una schiava nera non valeva davvero il disagio del lungo cammino. Appena proferita l'irriverente invettiva, la bambina che aveva in braccio cadde nel vuoto sottostante, ma il mare si ritrasse e subentrò un breve tratto di spiaggia arenosa, dove, salva e sorridente, fu trovata la bambina. Allora la madre credette alla Madonna precedentemente schernita e, per attestare il miracolo, il mare non ricoprì mai più il luogo dove era avvenuto. Ben diversa la spiegazione scientifica: la formazione della strana spiaggia a ridosso del promontorio roccioso viene collegata infatti alla lenta emersione delle terre costiere nell'era terziaria e all'accumularsi dei materiali d'alluvione provenienti dai colli sovrastanti, cui certamente si deve anche l'esistenza del mare secco, l'arenile di Tindari. Sopra le sabbie dei laghetti di Marinello, vi è la Grotta detta di Donna Villa, dove secondo un'antica leggenda abitava una maga incantatrice che adescava gli ignari naviganti col suo canto sublime e poi li divorava. In pochi tuttavia riuscivano a raggiungere l'ammaliatrice, respinti com'erano dall'asperità del costone, provocando l'ira della maga. Particolarità della grotta è la grande quantità di fori, perfettamente identici nella profondità e nel diametro, lungo le pareti della roccia. Il mistero di questi strani fori ha rafforzato il mito dell'esistenza della maga incantatrice, suggerendo che essa sfogava la sua immensa rabbia contro le pareti della grotta affossandovi le dita delle sue mani.

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